Interrogazione
a risposta scritta
ENDRIZZI, CRIMI, MORRA, MARTON - Al
Ministro dello sviluppo economico. -
Premesso che:
Terna spa è concessionaria dello Stato
per la trasmissione e dispacciamento dell'energia elettrica e per lo sviluppo
dell'energia elettrica nazionale, giusta concessione emanata in data 20 aprile
2005 e divenuta efficace in data 1° novembre 2005, sulla base di quanto
disposto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 maggio 2004;
tra gli interventi di Terna spa previsti
nel "Piano di Sviluppo della rete elettrica di trasmissione
nazionale", edizione 2004, vi è la linea alta tensione Padova-Venezia,
riconfermata nei Piani degli anni successivi ed il cui progetto viene
presentato al mise il 20/12/2007;
con decreto interministeriale n.
239/EL-105/143/2011 del 07 aprile 2011, all'articolo 1, il Ministero dello
sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela
del territorio e del mare, approvava il progetto definitivo per la
realizzazione, da parte di Terna, del complesso di opere denominato
"Razionalizzazione della rete elettrica di alta tensione nelle aree di
Venezia e Padova", autorizzando la costruzione e l'esercizio delle
suddette opere, con dichiarazione di pubblica utilità, di urgenza, indifferibilità
ed inamovibilità delle stesse;
tale progetto prevedeva la
realizzazione di una nuova condotta di elettricità ad alta tensione da
realizzarsi mediante alla costruzione di tralicci in superficie alti 60 metri
nella maggior parte del percorso, per poi essere realizzata mediante
interramento nel tratto finale tra Marghera e Fusina nel comune di Venezia;
l'opera in questione interessava il
territorio e il tessuto urbano della Riviera del Brenta e del Miranese con
un'importante valenza ambientale storica culturale e paesaggistica. Si tratta
di un'area caratterizzata dalla presenza di un patrimonio inestimabile di ville
venete, di storiche dimore di campagna e di una rete importante di vie d'acqua
che la rendono unica sotto il profilo ambientale;
con sentenza del 10 giugno 2013, n.
3205, il Consiglio di Stato, sesta sezione, accoglieva gli appelli proposti dai
Comuni di Vigonovo, Saonara, Stra, Camponogara, Dolo e Fossò e da alcuni
privati residenti nelle aree interessate dal tracciato della progettata linea
elettrica per ottenere l’annullamento del decreto ministeriale n. 239 del 7
aprile 2011, recante autorizzazione unica ai sensi dell’art. 1-sexies d.l. 29
agosto 2003 n. 239 conv. nella legge 27 ottobre 2003 n. 290, per la
realizzazione, da parte di Terna-Rete Elettrica Nazionale s.p.a di un nuovo
collegamento tra le stazioni di Dolo e Camin;
a seguito del succitato stop da
parte del Consiglio di Stato al progetto di elettrodotto aereo nella tratta
Dolo-Camin, in data 23 dicembre 2016 Terna spa deposita un nuovo progetto
presso il Ministero dello sviluppo economico, che risulterebbe sostanzialmente
uguale a quello precedente, in quanto risulta sempre aereo, per quanto il
tracciato sia stato modificato per tener conto del nuovo progetto preliminare
dell’Idrovia Padova-Mare (ampliata in classe V), le linee non siano più in
doppia ma in singola terna e sia stata abbassata di tre metri l'altezza media
dei sostegni nonchè si sia proposta una mascheratura arborea di fronte a Villa
Sagredo di Vigonovo;
come alternative di progetto in base
alla normativa di legge Terna Spa espone l’opzione zero (non realizzazione
dell’intervento) ritenendola non praticabile, ed individuando come alternativa
2 il vecchio progetto (già bocciato dl consiglio di stato nel 2013 e quindi non
realizzabile);
di fatto quindi nessuna alternativa e
l’opzione interramento, pur richiesta dai comuni e dalle province interessate
già dal 2007 , non viene nemmeno presa in considerazione.
nonostante la descritta
sovrapponibilità dei due progetti citati, nonché delle prese di posizione e di
azioni legali da parte di tutti comuni interessati (Dolo, Camponogara, Fosso,
Strà, Vigonovo e Saonara), di associazioni, comitati locali e privati
cittadini, al fine di richiedere l'interramento delle linee, in data 11 gennaio
2017 il Ministero dello sviluppo economico avrebbe avviato il procedimento
d’approvazione del nuovo progetto;
a parere degli interroganti è
importante evidenziare che, a nove anni dalla prima presentazione, il nuovo
progetto Terna spa si colloca in un ambito molto diverso, in quanto è aumentata
la sensibilità ambientale rispetto alla parte già scavata dell'idrovia
Padova-mare, che è divenuta un'importante area sportivo-ricreativa con notevole
valore naturalistico ed ambientale, ed esiste un progetto preliminare per il
completamento dell'Idrovia stessa che prevede una pista ciclabile, aree verdi
ed aree golenali;
il citato progetto a parere degli
interroganti danneggerebbe in maniera irrevocabile le legittime ambizioni
turistiche di un'area vocata ad essere trasformata da “asse plurimodale” per
infrastrutture ad alto impatto ambientale, a “corridoio ecologico” per
compensare l'impatto del nuovo canale artificiale e per ricomporre un
territorio che ha subito negli ultimi 50 anni un forte degrado ambientale e
paesaggistico;
altrettanto può dirsi per la parte
prevista dal progetto di completamento dell’Idrovia, nelle quali le aree
golenali, la pista ciclabile tra Padova e Venezia, le fasce boscate, la stessa
possibilità di poter pescare o svolgere liberamente qualsiasi attività lungo
l’Idrovia, il paesaggio della Riviera del Brenta, saranno per sempre “segnati”
da questa infrastruttura ed irrimediabilmente persi, anche con riferimento ai
rischi per la salute che deriverebbero da una esposizione prolungata ai campi
elettrico e magnetico generati alla frequenza industriale nominale a 380 kV tra
le stazioni 380/220/132 kV di Dolo (VE) e Camin (PD) negli ambienti abitativi e
nell'ambiente esterno;
a tal proposito, vale la pena citare la
Legge 22 febbraio 2001, n. 36 ("Legge quadro sulla protezione dalle
esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici"), che
all’articolo 1 detta i principi fondamentali in materia, che sono diretti a: a)
assicurare la tutela della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e della
popolazione dagli effetti dell'esposizione a determinati livelli di campi
elettrici, magnetici ed elettromagnetici ai sensi e nel rispetto dell'articolo
32 della Costituzione; […] c) assicurare la tutela dell'ambiente e del paesaggio
e promuovere l'innovazione tecnologica e le azioni di risanamento volte a
minimizzare l'intensita' e gli effetti dei campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici secondo le migliori tecnologie disponibili;
a tutto ciò si aggiungerebbe il danno economico
per i proprietari di immobili e terreni nella zona interessata dall’opera, il
cui valore sarebbe destinato ad essere oggetto di un deprezzamento di gran
lunga superiore ai costi di interramento dell’elettrodotto;
in data 21 gennaio 2017 la Conferenza
dei sindaci della Riviera del Brenta, più Saonara, ha esaminato il nuovo
progetto e ha unanimemente deliberato di richiedere l'interramento delle linee
elettriche;
in data 1 febbraio 2017 si è tenuta una
riunione della conferenza di servizi presso il Ministero in indirizzo, durante
la quale la Regione Veneto ha ufficialmente richiesto una alternativa di
progetto che preveda interramento delle linee;
in data 9 febbraio 2017 il consiglio
Regionale del Veneto ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che chiede
l’interramento dell’elettrodotto Dolo-Camin;
in data 11 maggio 2017, presso Pianiga,
si è tenuta una riunione istituzionale a cui hanno preso parte i rappresentanti
di tutti i Comuni interessati dall’opera, della Provincia e della Città metropolitana,
i quali hanno concertato una linea comune condividendo la soluzione proposta di
interramento dell’opera, in quanto l’impatto della stessa non può dirsi
esaurito solo da un punto di vista tecnico, bansi va valutato anche per
l’impatto ambientale e sulla salute dei cittadini;
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a
conoscenza dei fatti descritti;
se non ritenga di dover valutare
attentamente il nuovo citato progetto di Terna spa, affinché siano
correttamente esposte le alternative di progetto e si pervenga all’interramento
dell’elettrodotto nella tratta Dolo-Camin, come richiesto da comitati,
associazione ed istituzioni locali;
se non reputi che una società a
partecipazione pubblica, quale Terna spa, debba necessariamente, nel perseguimento
delle proprie finalità, tenere conto di interessi pubblici preminenti, e quali
azioni concrete intenda il Ministro in indirizzo intraprendere affinché ciò
avvenga anche con riferimento a quanto evidenziato in premessa.
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